Meatotomia ureterale

Meatotomia ureterale

Consiste nell’incisione endoscopica dell’ostio oreterale onde risolvere ostruzioni congenite (ureterocele) o acquisite (calcoli, stenosi).

Indicazioni

Tecnica e decorso postoperatorio

Questo intervento viene eseguito generalmente in anestesia loco- regionale (spinale). Si risale l’uretra con uno strumento (cistoscopio o resettoscopio) per via retrograda fino a raggiungere la vescica e qui sotto visione diretta si incide il meato ureterale a freddo con apposite lame o a caldo mediante ansa diatermica. La durata della procedura è variabile da pochi minuti a 1 ora, secondo la necessità di procedure ancillari (es. rimozione eventuali calcoli presenti all’interno dell’ureterocele, resezione di un papilloma, dilatazione di una stenosi ecc.). Al termine della procedura può essere necessaria la applicazione per via retrograda di un tutore pielovescicale tipo stent a doppio pig-tail (doppio J) o singolo pig-tail (mono J), che potrà essere rimosso a distanza di alcuni giorni, secondo le necessità riscontrate intraoperatoriamente, nel primo caso mediante una nuova procedura endoscopica ambulatoriale, nel secondo caso per trazione diretta del tutore. In ogni caso per almeno 24-48 ore verrà lasciato in sede un catetere vescicale.

Possibili complicanze

Le più frequenti complicanze sono rappresentate da:

– reflusso vescicoureterale (55% dei casi), di solito di basso grado e asintomatico

– infezioni delle vie urinarie con iperpiressia

– stenosi tardiva del meato

– prolungata ematuria

– perforazione o distacco dell’uretere

Può essere necessario ripetere la procedura o passare a procedure a cielo aperto per ovviare alle complicanze (es. reimpianto ureterovescicale, ureterectomia segmentaria).

Per doverosa informazione, si ricorda che la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico. I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento.